Lo sviluppo e la messa a punto di tecniche di analisi dei dati e modelli di predizione per la definizione dell’unrest vulcanico risulta notoriamente più difficile per i vulcani ‘dormienti’, caratterizzati da eruzioni poco frequenti e spesso ad elevato carattere esplosivo.
Tra questi, i Campi Flegrei, dove vivono centinaia di migliaia di persone, nel corso degli ultimi decenni hanno fatto registrare numerose crisi bradisismiche comportando la necessità di evacuazione parziale della popolazione, come durante le crisi del 1969-72 e del 1982-84. Studi recenti condotti nell’ambito della Convenzione INGV-DPC 2004-2006 hanno rivelato un processo di unrest che prosegue dagli anni ’50, e che presenta caratteristiche macroscopiche simili a quello, durato alcune decine di anni, che ha preceduto l’ultima eruzione del 1538. Nel corso di tali studi si è potuto anche riscontrare come la presenza di uno sviluppato sistema di circolazione di fluidi nel sottosuolo dei Campi Flegrei giochi un ruolo importante nel tipo di segnali registrati dalle reti di monitoraggio. Per tali ragioni è di importanza cruciale la definizione di un metodo che consenta l’interpretazione dei segnali provenienti dalla rete di monitoraggio multiparametrico, e che permetta di definire lo stato del vulcano e consenta una valutazione della probabilità associata al verificarsi di una eruzione vulcanica.
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1° Maggio 2008 - 31 Luglio 2010
Dipartimento della Protezione Civile
(Attuazione dell’Accordo di Programma Quadro tra il Dipartimento della Protezione Civile e l’INGV - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia)