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I migliori fisici studiano a Napoli (Set. 2007)

I migliori fisici studiano a Napoli

Quello di Fisica è il più grande dipartimento dell'Università Federico II di Napoli. Molti degli studenti che hanno conseguito qui la laurea ora lavorano presso gruppi bancari o istituti di analisi finanziaria. Ed è a questa facoltà, in particolare, che si rivolgono le multinazionali quando cercano un fisico.
Il motivo? Sono capaci di gestire sistemi complessi e di prevederne gli andamenti. A questo servono i lunghi anni di formazione in matematica e fisica, a irrobustirsi per poi affrontare le situazioni con più flessibilità.
<<C'è stato un momento – racconta il professor Roberto Pettorino, fisico teorico che si insedierà il primo novembre alla guida della facoltà di Scienze – in cui il numero degli iscritti mostrava una certa disaffezione alla materia. Gli studenti erano diminuiti da 120 a 70 l'anno, nel 2007 invece abbiamo avuto un aumento>>. Un segno importante dovuto secondo Pettorino al cambiamento nello spirito degli studenti che capiscono quanto la fisica indirizzi non solo al <<problem solving>>, ma soprattutto ad individuare i problemi. Dopo una rigorosa triennale i fisici in erba possono scegliere tra due indirizzi: in Fisica (teorica e applicata) e in Astrofisica. Due soli indirizzi non devono ingannare, la verità è che il dipartimento di Fisica ospita una amplissima gamma di ricerche di cui lo studente fa una prima esperienza durante la tesi di laurea.
E questo momento è anche quello in cui può nascere una fruttuosa collaborazione con le imprese.
Non tanto stage, ma progetti di ricerca applicata elaborati in piena autonomia che possono essere utili all'azienda, dalla produzione di sonar per le rilevazioni sottomarine a tanti altri, soprattutto di natura elettronica. Così ecco nascere il rapporto con la Stm Electronics, con il polo aeronautico campano del gruppo Alenia, con la Micron Technology che ha sede ad Avezzano.
Il rapporto con i privati resta comunque un tassello nel mosaico delle numerose collaborazioni. Ci sono i finanziamenti degli enti pubblici, come quello della Regione per il Centro di competenza per il monitoraggio geofisico dell'ambiente. Poi le partnership con altre facoltà in ambiti di ricerca nuovi, in testa quella con Medicina che ha dato vita alla Scuola di Specializzazione in Fisica sanitaria e a progetti per lo studio delle radiazioni e la creazione di tecniche di analisi meno invasive.
E c'è infine una relazione strutturata o meglio una convivenza sperimentata con l'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e della materia (Infm): i laboratori (in quello di fisica nucleare si trova anche un acceleratore di particelle) sono spesso in comune e i ricercatori della Federico II collaborano allo studio di nuovi materiali e delle particelle elementari
(G. Fag., Il Sole24ore, 19 Settembre 2007)