La prestigiosa rivista scientifica "Geophysical Research Letters" pubblicherà nelle prossime settimane l'articolo: "Seismic reflections reveal a massive melt layer feeding Campi Flegrei caldera" di Aldo Zollo, Nils Maercklin, Maurizio Vassallo, Dario Dello Iacono, Jean Virieux e Paolo Gasparini.
L'articolo scientifico, i cui autori sono quasi interamente ricercatori del Rissc-Lab, contribuisce ad una migliore comprensione dei meccanismi di risalita e residenza dei magmi nella crosta terrestre e fornisce elementi utili alla realizzazione di scenari realistici di possibili eruzioni dei vulcani napoletani.
La caldera dei Campi Flegrei è un vulcano ad alto rischio che minaccia la città di Napoli ed i circa 2 milioni di abitanti che la abitano. L'area flegrea è stata infatti interessata negli ultimi 30 anni da un'attività microsismica diffusa e da intensi fenomeni bradisismici che la rendono ad alto il rischio vulcanico.
In questo studio, utilizzando metodi di esplorazione sismica del sottosuolo, i ricercatori hanno rivelato l'esistenza di uno strato superficiale fratturato e permeato da gas. A profondità di circa 8 km sotto i Campi Flegrei viene inoltre identificato il sistema di alimentazione profondo del vulcano, nella forma di un ampio strato di magma parzialmente fuso.
Uno strato magmatico dalle caratteristiche simili è stato osservato, sempre con metodi sismici, sotto il vicino vulcano del Vesuvio: l'analogia con la geometria, la profondità, l'estensione laterale e lo spessore degli strati di magma ritrovati ai Campi Flegrei ed al Vesuvio suggerisce la possibilità che un singolo, continuo serbatoio magmatico profondo alimenti entrambi i vulcani.
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